Design pattern

I design pattern sono soluzioni generali e riutilizzabili che si applicano a problemi comuni di progettazione software. Possiamo pensare ai design pattern come a dei mattoni che aiutano lo sviluppatore a costruire software in modo più efficiente, robusto e manutenibile. Rappresentano best practice consolidate, nate dall’esperienza collettiva di molti sviluppatori nell’affrontare problemi ricorrenti.
Per rendere questo concetto più concreto, immagina di dover gestire diversi tipi di report (PDF, CSV, Excel). Un pattern potrebbe suggerirti come strutturare la tua applicazione in modo che aggiungere un nuovo formato sia semplice, senza dover modificare il codice esistente.

È bene sottolineare che un design pattern non è un progetto o un frammento di codice pronto all’uso, ma piuttosto un modello/template generale pensato per risolvere un determinato tipo di problema. Sta poi allo sviluppatore seguirne i principi e adattarli affinché si integrino con l’architettura e i requisiti della propria applicazione.

Il vero potere dei design pattern risiede nella loro natura agnostica rispetto al linguaggio di programmazione. Sfruttando i concetti fondamentali dell’OOP, questi modelli di progettazione si dimostrano strumenti validi e applicabili anche in contesti meno convenzionali come lo sviluppo in LabVIEW.

Ti è mai capitato di affrontare un problema di progettazione software che ti sembrava stranamente familiare? Magari hai trovato una soluzione funzionante, ma sentivi che doveva esserci un modo più elegante o efficiente. Ecco, spesso quella “sensazione” è il segnale che un design pattern potrebbe venirti in aiuto…
Nello sviluppo di applicazioni, che sia in un ambiente testuale tradizionale o visuale, come LabVIEW, ci imbattiamo spesso in sfide simili: come gestire la comunicazione tra componenti, come creare oggetti in modo flessibile, come strutturare il nostro codice per renderlo scalabile. I design pattern offrono delle “ricette” collaudate per affrontare queste problematiche in modo efficace

Sono indispensabili?

È possibile passare un’intera carriera da sviluppatore senza conoscere i design pattern. E non è raro. Eppure, anche in questi casi, è facile ritrovarsi ad applicare inconsapevolmente alcuni pattern in modo intuitivo, perché incarnano soluzioni ovvie a problemi che si ripresentano di continuo.

Comprendere e conoscere le problematiche e le soluzioni descritte nei pattern educa a ragionare sui problemi di architettura sfruttando i principi dell’OOP. Approfondire i design pattern non significa solo imparare una serie di nomi o schemi da replicare, ma sviluppare una maggiore consapevolezza nella progettazione del software. Significa riconoscere strutture ricorrenti, analizzare le alternative possibili e scegliere soluzioni più solide, scalabili, comprensibili e manutenibili. Inoltre, i pattern aiutano a costruire un vocabolario condiviso tra sviluppatori: quando un’intera squadra sa cosa si intende con termini come Strategy, Template method o Factory, diventa più semplice confrontarsi sulle scelte architetturali e prendere decisioni tecniche in modo più rapido e coerente.

Caratteristiche chiave dei design pattern

Gli aspetti chiave dei design pattern sono:

  • Riutilizzabilità: i pattern possono essere applicati a progetti e problemi diversi, riducendo il tempo e lo sforzo necessari per trovare soluzioni a difficoltà simili.
  • Standardizzazione: offrono un linguaggio comune tra sviluppatori, facilitando la comunicazione e la collaborazione all’interno dei team. Usare i design pattern come linguaggio comune è un modo per allinearsi rapidamente e lavorare meglio insieme.
  • Efficienza: adottando pattern noti, si evita di reinventare soluzioni già esistenti, accelerando così lo sviluppo del software.
  • Flessibilità: trattandosi di soluzioni astratte, i pattern possono essere adattati a una vasta gamma di situazioni e requisiti progettuali.

Classificazione

I design pattern sono generalmente organizzati in tre categorie principali, ognuna focalizzata su aspetti specifici della progettazione del software:

  • Creazionali. Questi pattern si occupano di come gli oggetti vengono creati, offrendo soluzioni per rendere il processo di instanziazione più flessibile e controllato.
  • Strutturali. Questa categoria riguarda l’organizzazione e la composizione di classi e oggetti in strutture più elaborate fornendo approcci per mantenere il software robusto e manutenibile.
  • Comportamentali. Questi pattern si concentrano sulle interazioni e le responsabilità tra gli oggetti, definendo schemi comuni per la loro comunicazione.

Conclusioni

In questo post abbiamo visto una prima introduzione ai design pattern. Nei prossimi post esploreremo i vari tipi di design pattern. Nel frattempo, lascio del materiale per approfondire:

  • Refactoring Guru. Un sito web eccellente con spiegazioni chiare e diagrammi illustrativi per molti design pattern. Offre anche esempi di codice in diversi linguaggi (LabVIEW escluso).
  • SourceMaking. Altro buon sito web che cataloga i design pattern con descrizioni, diagrammi UML ed esempi di codice in vari linguaggi (anche in questo caso LabVIEW escluso).
  • LabVIEW Wiki. Pagina di LabVIEW Wiki che descrive una manciata di design pattern.
  • Gamma, Helm, Johnson, Vlissides (GoF) – Design Patterns: Elements of Reusable Object-Oriented Software. Questo è il libro “classico” sui design pattern. Potrebbe essere un po’ più tecnico per un’introduzione, ma è la fonte originale e una lettura fondamentale per chi vuole approfondire seriamente.

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